L’ultima mia follia modellistica:
sono entrato in possesso di questa meraviglia dell’artigianato Cheko, realizzato con una cura ed una passione incredibile da Radim Horky, titolare della blasonata Hmodel: http://www.hmodel.cz/.
Si tratta della riproduzione in scala 1/3 dell’ARCUS, recentissimo aliante ad alte prestazioni della tedesca Schempp-Hirt nella classe 20 mt di apertura.
La realizzazione interamente in stampo fa interamente uso di fibra, carbonio e resine aeronautiche.
La particolare ala con 4 diedri e freccia in avanti è magnifica sia per prestazioni che estetica. Lo spessore del profilo è sottilissimo, 9%, per avere prestazioni di volo e range di velocità veramente notevoli.
I dati tecniciApertura alare: 6.66 m
Lunghezza fusoliera: 2.91m
Superficie alare: 174dm
Carico alare min-max: 85- 120g/dm2
Capacità serbatoi alari: 5 lt
Peso in ODV: 18-23 Kg
L’allestimento e l’impianto RC è stato realizzato con attenzione certosina dall’amico Gianni Vetrini, applicando soluzioni tecniche veramente professionali, che, con questo modello, ha partecipato a svariate gare internazionali della formula GPS.
Interessante la lettura del suo intervento/illustrazione sul forum, con l’accurata descrizione del modello:
https://aerotrainorc.forumattivo.com/t224-allestimento-dell-arcus-per-le-gare-gps-skynavigatorIl modello ha 4 superfici mobili per semiala, diruttori, rubinetti acqua, elevatore, profondità, sgancio, carrello e freno sul carrello, per un totale di 17 servocomandi da gestire, così utilizzati:
Tip, 2x DES-448 BB MG, GRP
Alettoni esterni e Flapperoni, 4x DS-3288 MG, GRP
Flap, 2x HS-7955 MG, Hitec
Aerofreni, 2x HS-7955 MG, Hitec
Elevatore, HS-7955 MG, Hitec
Direzione, HS-7955 MG, Hitec
Carrello, HS-7954 HV, Hitec
Sgancio, HS-7955 MG, Hitec
Freno ruota, HS-5645 MG, Hitec
Valvola serbatoi, 2x HS-85 BB, Hitec
Per un totale di 17 servocomandi.
Dopo un attento studio di questa magnifica macchina volante e superato il timore dato delle sue notevoli dimensioni mi sono deciso e, con un po’ di rammarico, ho realizzato le necessarie modifiche per convertire l’impianto RC esistente, nel modernissimo e performante sistema Jeti, che questo modello così impegnativo sfrutta appieno.
La prima operazione da fare è preparare l’impianto ad ospitare la nuova ricevente.
L’ispettore addetto controlla tutti i preparativi.
Ora tutto è pronto. Sistemati i collegamenti e modificati alcuni giri di cavetti e prolunghe.
Il vano ricevente risulta libero, tutti i cavetti sono stati numerati e controllati nella loro esatta funzione.
La ricevente è costituita da una centralina Jeti C200, attaccata con velcro ad una basetta in vetronite fissata sul fondo da viti in nailon e due unità riceventi satelliti, poste sui due lati del vano fusoliera, con le antenne ortogonali al suo asse.
La C200 può collegare 15 dei 17 canali necessari. I due servocomandi dei serbatoi dell’acqua per ora non sono utilizzati.
Il barilotto visibile sulla destra è il filtro Jeti per le correnti di spunto e di ritorno provenienti dai grossi servo digitali impiegati. Da notare la raffinatezza e la pulizia dell’impianto elettrico che gira raccolto in canalette in vetroresina realizzate da Gianni.
L’alimentazione all’impianto RC è ora fornita da due batterie LiFe da 6,6V con 3100mA di capacità, poste su una basetta in fibra sul muso facilmente smontabile, per la ricarica e l’ispezione.
Trattandosi di batterie a 6,6 V non è richiesta una riduzione della tensione, come nel caso di utilizzo di batterie LiPo a 7,4V, pertanto le due batterie sono collegate direttamente alla C200, che provvede con la sua elettronica integrata, alla gestione della alimentazione doppia, ridondata, ed alla gestione dell’accensione/spegnimento mediante contatto magnetico.
Due prolunghe da 2,5mmq provvedono al collegamento delle batterie alla centralina.
I cavetti sono assicurati alla basetta di supporto della sezione RX mediante vecro.
Il notevole numero di cavi che vanno alle semiali ed alla coda sono assicurati nella parte posteriore mediante ferma-cavi e fascette.
Nella foto, il grande vano fusoliera dietro al sedile posteriore, che ospita ll carrello retrattile. Sul fondo è visibile il servo per il controllo del timone di direzione, con collegamento push-pull in cavetti di acciaio.
Magnifico e possente il carrello retrattile della Fema, dotato di due ammortizzatori idraulici e parafango in carbonio.
Per fermare in sicurezza la lunga corsa in atterraggio di questo modellone da ben 18 Kg, sulla ruota Kovo è montato il freno a tamburo dedicato, veramente molto efficace, che viene azionato dalle ultime due ultime tacche del comando dell'aerofreno, mediante miscelazione.
Sorprendente e perfetta la realizzazione della cabina di pilotaggio, un vero piacere per l’osservatore esperto. I sedili ed il pannello strumenti sono facilmente removibili per un pratico e veloce accesso all’interno della fusoliera.
Il magnifico modello assemblato sul campo per le ultime messe a punto prima del collaudo. Il cavalletto di Enzo Perico è risultato di validissimo aiuto.
L’Arcus di Hmodel pronto al decollo.
Per ora la cabina è corredata di un solo pilota, per il collaudo è meglio non rischiare, a breve l’arrivo del secondo, due bei piloti Axel sono la migliore cigliegina su di una così preziosa "torta".
Be’ con il c… finisce per ..ulo strettissimo e la palpitazione fuori giri ho effettuato il decollo.
Il volo risultasubito sicuro, la guida piacevole e precisa, l’Arcus maestoso e possente vola divinamente. Il baricentro come da istruzioni risulta ideale per i primi voli.
Allentata la tensione, grazie al Vario WStech a bordo che mi ha portato in poco tempo in termica, ho cominciato a familiarizzare con la Ferrari dei cieli.
Sono rimasto veramente senza parole dalla efficienza e pulizia di volo di questa incredibile macchina.
Il collaudo grazie alle preziose indicazioni di Gianni ed ai maestri trainatori di Poggio Renatico: Federico e Gianluca, non poteva che risultare positivo.
Dopo un pomeriggio emozionante con ben tre lunghi voli e felici atterraggi si smonta e la imponente fusoliera dell’Arcus viene rimessa nella sua sacca, 3 mt di robusta Cordura imbottita, prodotta su misura da www.pp-rc.de
Un grazie a Gianni, Federico, che ha fatto anche da supporto nel vero senso della parola e Gianluca!!!